La Trippa di San Bassiano::

Una tradizione popolare

A Lodi la Trippa è una tradizione, anzi...
...è la tradizione

La Trippa a Lodi non è solo cibo. Non è solo una ricetta, un modo di mangiare le interiora dell'animale con verdure e spezie.

Prima o poi ogni lodigiano mangia, ha mangiato o mangerà la Trippa di San Bassiano, mettendosi in fila in Piazza Broletto la mattina del giorno della festa del patrono cittadino per ricevere una fumante porzione della gustosa e ricca Trippa Lodigiana.

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Si dice:
"Mangià la büseca de San Bassan vör di sta ben tüt l'an"


La tradizione arriva così fino ai giorni nostri incontrandosi con il culto cittadino per Bassiano, vescovo di Lodi, contemporaneo del potente milanese Ambrogio, del quale fu amico e confidente.

Ancora oggi si dice che "Mangià la büseca de San Bassan vör di sta ben tüt l'an", mangiare la trippa di San Bassiano significa star bene tutto l'anno.

Dai tempi del Drago Tarantasio

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La trippa è un piatto che sembra all'apparenza povero, preparato a partire dalle interiora dell'animale, ma che si arricchisce di verdure e spezie cucinate a lungo con sapiente cura e con il gusto antico per le cose lente e ripetitive.

Quando nei tempi della grande palude lodigiana, quella dove aleggiava il respiro pirico del mitico drago Tarantasio, i poveri non potevano sperare di magiare carne nobile, non rimaneva loro che cibarsi dei resti e degli scarti del bestiame che non veniva utilizzato dagli allevatori e destinato ai cittadini più ricchi.

La fame ingegnò la popolazione che imparò presto a rendere commestibile le trippe, gli intestini e le budella gettati via come rifiuto.Come dei riciclatori ante litteram, aggiunsero poi quegli ingredienti che ancora ora ne caratterizzano la tipicità.

Si raccontava, poi, tra le nebbie domenicali adagiate sulle rive umide delle rogge, nei cammini mattutini per la cacciagione di fiume, che la peste , già implacabile sterminatrice a Milano, non fosse così crudele con Lodi, i cui abitanti apparivano in qualche modo maggiormente resistenti al morbo o addirittura miracolosamente immuni. Ciò forse era dovuto a quell'abitudine non proprio aristocratica di nutrirsi di abbondanti piatti di Trippa?

Qualcuno così pensò e presto la leggenda prese voce, diffondendosi fino ai giorni nostri.La Trippa previene la malattia, pensavano i lodigiani antichi.

La tradizione arriva così fino ai giorni nostri incontrandosi con il culto cittadino per Bassiano, vescovo di Lodi, contemporaneo del potente milanese Ambrogio, del quale fu amico e confidente.

Dai tempi del Drago Tarantasio

La trippa è un piatto che sembra all'apparenza povero, preparato a partire dalle interiora dell'animale, ma che si arricchisce di verdure e spezie cucinate a lungo con sapiente cura e con il gusto antico per le cose lente e ripetitive.

Quando nei tempi della grande palude lodigiana, quella dove aleggiava il respiro pirico del mitico drago Tarantasio, i poveri non potevano sperare di magiare carne nobile, non rimaneva loro che cibarsi dei resti e degli scarti del bestiame che non veniva utilizzato dagli allevatori e destinato ai cittadini più ricchi.

La fame ingegnò la popolazione che imparò presto a rendere commestibile le trippe, gli intestini e le budella gettati via come rifiuto.Come dei riciclatori ante litteram, aggiunsero poi quegli ingredienti che ancora ora ne caratterizzano la tipicità.

Si raccontava, poi, tra le nebbie domenicali adagiate sulle rive umide delle rogge, nei cammini mattutini per la cacciagione di fiume, che la peste , già implacabile sterminatrice a Milano, non fosse così crudele con Lodi, i cui abitanti apparivano in qualche modo maggiormente resistenti al morbo o addirittura miracolosamente immuni.Ciò forse era dovuto a quell'abitudine non proprio aristocratica di nutrirsi di abbondanti piatti di Trippa?

Qualcuno così pensò e presto la leggenda prese voce, diffondendosi fino ai giorni nostri.La Trippa previene la malattia, pensavano i lodigiani antichi.

La tradizione arriva così fino ai giorni nostri incontrandosi con il culto cittadino per Bassiano, vescovo di Lodi, contemporaneo del potente milanese Ambrogio, del quale fu amico e confidente.

La Preparazione della Trippa

La trippa che viene distribuita alla cittadinanza e al pubblico il giorno del Patrono si preparava fino al 2019 nelle cucine dell’azienda ospedaliera Lodigiana che prestava strutture e personale per avere tutto pronto per la mattina della festa.

Attualmente la preparazione viene svolta, durante la notte, interamente da cuochi volontari sotto la diretta supervisione della Pro Loco, presso la Croce Rossa Italiana Comitato di Lodi.

Complessivamente si prepara circa un quantitativo di circa 20 quintali di Trippa

La ricetta della Trippa di San Bassiano

Secondo la elaborazione del gastronomo lodigiano Emilio Mazzi

Trippa

550KG

Patate

400Kg

Carne Trita

 35Kg

Burro

   5kg

Pancetta

   5kg

Sedano

  90kg

Carote

  60kg

Fagioli di Spagna

  20kg

Formaggio Grana Grattugiato

   8kg

Olio d’oliva

  10L

Vino Bianco secco

  18L

Sale, Spezie, aromi tipici

   qb